Mare Mostrum è il recital scritto da Salvatore Nappa (anche regista) e Dalila Hiaoui che è andato in scena sabato 25 ottobre scorso, alle 20.00 nel teatro dell’oratorio San
Domenico Savio a Piedimonte Matese. E a raccontare tutto questo c’erano loro, uomini e donne protagonisti delle traversate in mare o i figli di chi è partito per un futuro migliore: oggi sono i membri della onlus Black&White, nata per l’azione missionaria dei Padri Comboniani (anche loro sul palco a recitare) a Castel Volturno, una delle tante realtà che testimonia il riscatto di chi ha trovato una mano tesa sopra il mare della disperazione.
Ma Mare Mostrum rappresenta anche un’esplosione di energia, voglia di vivere e cancellare le ferite che risiedono negli occhi e nel cuore dei migranti portando in superficie l’essenza più autentica della martoriata terra africana. Lo spettacolo che l’Ufficio Missionario ha scelto di proporre al territorio è un esempio di integrazione artistica, musicale, sociale e culturale che ha dato la possibilità agli attori africani e italiani in campo di rappresentare un’altra Africa, diversa dal luogo comune narrato da giornali e tv; è un’Africa pulita e vera che lotta ogni giorno per uscire dal degrado e dalla miseria sempre con la Speranza nel cuore e con il desiderio di un futuro migliore. Sempre per costruire un grande sogno: La “Convivialità delle Differenze” e per un mondo migliore.
Durante la serata saranno raccolte delle offerte da destinare a progetti di ricostruzione per Gaza promossi da Caritas Italiana.
L’evento è stao inserito nella programmazione dell’Ufficio Missionario della Diocesi di Alife-Caiazzo per il mese che la Chiesa Cattolica celebra come “ottobre missionario”, dedicato cioè alla preghiera e all’impegno concreto a favore della tante situazioni di disagio e povertà distribuite nel mondo e a sostegno dei missionari impegnati ad ogni latitudine per portare speranza attraverso opere di carità e sociali, progetti scolastici e sanitari…
(dall’articolo di Clarus)































