La diocesi di Alife-Caiazzo ha partecipato al percorso formativo, organizzato dalle Pontificie Opere missionarie Internazionali (PP.OO.MM.) e proposto online, con tre webinar di studio, nei giorni 11 maggio, 9 giugno e 22 settembre scorsi sul Messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale del prossimo 22 ottobre, dal titolo “Cuori ardenti, piedi in cammino”.
Il relatore è stato Padre Dinh Anh Nhue Nguyen, OFM Conv, nuovo Segretario Generale della Pontificia Unione Missionaria (PUM), nonché Direttore del Centro Internazionale di Animazione Missionaria (CIAM).
– Nel primo webinar, tenutosi l’11 maggio, Padre Dinh Anh dà inizio al corso, con un’importante premessa: il Messaggio per la GMM 2023, firmato il 6 gennaio e pubblicato il 25 gennaio scorso, prende spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus, nel Vangelo di Luca (cfr 24,13-35) . “Quei due discepoli erano confusi e delusi, ma l’incontro con Cristo nella Parola e nel Pane spezzato accese in loro l’entusiasmo per rimettersi in cammino verso Gerusalemme e annunciare che il Signore era veramente risorto. Nel racconto evangelico, cogliamo la trasformazione dei discepoli da alcune immagini suggestive: cuori ardenti per le Scritture spiegate da Gesù, occhi aperti nel riconoscerlo e, come culmine, piedi in cammino. Meditando su questi tre aspetti, che delineano l’itinerario dei discepoli missionari, possiamo rinnovare il nostro zelo per l’evangelizzazione nel mondo odierno”. (dal Messaggio)
E si snoda su tre punti fondamentali:
1 – il contesto storico-temporale: infatti ha un collegamento tematico con il messaggio dello scorso anno che ricordava una serie di anniversari (400 anni della Congregazione de Propaganda Fide – 1622; 200 anni dell’Opera della Propagazione della Fede – 1822 che, insieme all’Opera della Santa Infanzia e all’Opera di San Pietro Apostolo, 100 anni fa hanno ottenuto il riconoscimento di opere “Pontificie” – 1922).
2 – il contesto del cammino sinodale, che è un cammino “cristocentrico” e “teocentrico”: nella Chiesa mettersi in cammino come discepoli di Emmaus vuol dire mettersi nell’ascolto del Signore risorto; il messaggio non vuole essere un sondaggio popolare, ma è un cammino nell’ascolto dello Spirito Santo.
3 – il tono del Papa nel messaggio è molto personale, va da “cuore a cuore”, rivolto ad ogni missionario e ad ogni persona, perché Cristo non ci lascia soli, si avvicina a noi anche quando abbiamo difficoltà. Il Signore risorto è vicino “non lasciamoci rubare la speranza”, è giunto il momento di un movimento biblico missionario.
- Nel primo incontro, “Cuori ardenti”, c’è un momento di riflessione con Suor Maria Rosa Venturelli, comboniana dell’USMI Lazio, che per trattare la tematica ha proposto due icone bibliche:
– la figura di Lidia in Atti 16,13-15 – Lidia è una commerciante di porpora, sta lungo il fiume con le altre donne come luogo di preghiera, resta ad ascoltare, Gesù le apre il cuore e si fa battezzare. Il suo cuore si riscalda dalle parole di Paolo. La parola si trasforma in gesto concreto: Lidia apre la sua casa; Lidia è una trascinatrice, perché coinvolge la sua famiglia.
– La seconda icona è l’etiope in Atti 8, 26-36 – Filippo va in un luogo con una persona sola, un etiope, eunuco, straniero, di un’altra etnia, con responsabilità dell’amministrazione Candace di Etiopia. Questa persona merita un annuncio personale e Dio manda Filippo, che sale sul carro e sente che lui legge Isaia, ma non comprende. Ha sete di capire e Filippo spiega e lui si fa battezzare e prosegue il cammino pieno di gioia.
Nel messaggio Gesù è una parola vivente, che da sola può ardere, illuminare e trasformare il cuore.
Dopo si lascia ad ognuno la possibilità di intervenire, per un momento di meditazione e condivisione, con i seguenti spunti di riflessione:
Come mi avvicino alle persone? Sono capace di lasciare “salire sul carro” altre persone per farmi illuminare?
- Nel secondo webinar, del 9 giugno scorso, “Occhi aperti”, citando l’Esortazione di Papa Benedetto XVI “Sacramentum caritatis” per cui “Una Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missionaria”, Padre Dinh Anh ricorda la sequenza nel racconto di Emmaus: prendere il pane, benedirlo, spezzarlo e darlo a loro. Cristo che spezza il pane diventa pane spezzato per noi, Cristo sparisce dalla vita perché è entrato nel loro cuore. nella “Sacramentum Caritatis” il compito della missione è portare Cristo, non solo il pane materiale, siamo mistici in azione verso una vita radicata costantemente con il Signore.
Quindi come il Beato Paolo Manna, fondatore della PUM, dobbiamo approfondire la Sacra Scrittura, partecipare all’adorazione eucaristica, fare la comunione e andare verso gli altri.
L’applicazione di questo è un rinnovamento dell’attività missionaria, che conduce all’eucarestia e alla spiritualità.
Suor Maria Rosa Venturelli propone per una riflessione anche qui due icone bibliche:
– il cieco Bartimeo in Marco 10, 46-52 – Bartimeo, figlio di Timeo, vive lungo la via la sua esclusione e prende “briciole di umanità”; lui disturba con il suo grido di aiuto, ma Gesù si ferma e lo chiama:“Coraggio, alzati” . Coraggio: parola fondamentale, perché gli altri poi lo aiutano spinti da Gesù; Alzati: si alza in piedi, butta il mantello che rappresenta la sola casa che ha e corre da Gesù. Ha avuto però l’aiuto dei fratelli, che gli hanno detto che Gesù lo chiamava. Bisogna imparare ad aprire gli occhi, facendoci aiutare dai fratelli e dalle sorelle, con cui poi condividere l’Eucaristia. Nella vita del missionario bisogna fare come Gesù che aiuta il cieco, cioè aiutare le minoranze e chi soffre.
– La seconda figura di riferimento è il diacono Stefano in Atti 7, 55-60 – ha occhi spalancati sul mistero della Trinità anche quando lo vogliono lapidare, cioè annuncia attraverso la croce, come diceva Papa Francesco, nella croce nel martirio è riconosciuto lo spezzare il pane.
Suor Maria Rosa riferisce che nel Sudan attualmente hanno distrutto tutto quello che avevano costruito come comboniane e gli occhi si aprono di fronte alla distruzione. Ma come Stefano, va riconosciuto e contestato il modo di fare dei distruttori. Ci vuole spiritualità per essere missionari.
- Nel terzo webinar del 22 settembre, dal titolo Piedi in cammino, si completa l’interpretazione del Messaggio di papa Francesco.
Nei primi due punti, si rinnova lo zelo missionario nel mondo: infatti il primo, Cuori ardenti, sottolinea la spiritualità missionaria biblica fondata sulla Parola di dio, “lasciamoci ardere”; il secondo, Occhi aperti, sottolinea la spiritualità missionaria eucaristica, che va vissuta e condivisa con gli altri.
Nel terzo punto, Piedi in cammino, si dà l’input per portare Cristo: l’eterna giovinezza sempre in uscita, per partire senza indugio. Va dunque rivalutata la missio ad gentes, l’urgenza dell’azione vissuta nella chiesa comporta una cooperazione missionaria.
Suor Maria Rosa Venturelli offre la sua riflessione , aiutandosi con le icone bibliche: piedi in cammino, bisogna andare con la gioia di raccontare il Cristo Risorto.
– i coniugi Priscilla e Aquila, At 18, 1-28, famiglia di evangelizzatori migranti, che vivono a Roma, dove negli anni 40 d.C. era raggiunto l’annuncio di Gesù Risorto. Però Negli anni 50 d.C. c’era persecuzione da parte dello stato e loro emigrano a Corinto, dove si incontrano con Paolo nella stessa casa che diventa chiesa domestica. Poi passano ad Efeso e continuano a evangelizzare e diventano formatori di missionari, incontrano Apollo e lo educano, annunciando che Cristo è risorto. Poi ritornano a Roma.
Migranti fanno della loro casa un’ecclesia, la prima Ecclesia. La gratitudine di Paolo per l’impegno di Aquila e Priscilla perché si sono saputi incarnare in ogni cammino di chiesa e in ogni città. Questa è l’immagine della chiesa in uscita.
– la seconda icona è quella della emorroissa, Marco 5,25-34, dal grembo sconvolto, che è esperienza di Dio. La donna emorroissa, che soffre di perdite di sangue da dodici anni senza rimedio, è esclusa dalla sua comunità; il sangue è inteso come la salvezza di Dio ed è un concetto positivo per la storia del cammino biblico, invece lei lo perde perciò il sangue per lei è negativo. Però prima deve accettare e camminare. Lei, per andare da Gesù cammina e solo toccando il mantello di Gesù per non disturbarlo, cerca la salvezza.
Prima si cammina per arrivare da Gesù, si incontra, poi ci si innamora e si cammina di nuovo, si va a dirlo agli altri.
Toccare il mantello – toccare dice l’esperienza, toccare Gesù, toccarlo nei poveri e nei bisognosi.
Ripartiamo con cuori ardenti, occhi aperti e i piedi in cammino, siamo capaci di metterci in cammino ogni giorno?
Con questi spunti di riflessione, avviamoci verso l’ottobre missionario.