Nell’esperienza del nostro Centro missionario non si era mai avuta una testimonianza da parte di una scuola dell’infanzia. E così, la Scuola paritaria dell’Infanzia “La Gioiosa” di Piedimonte Matese (CE), che a settembre 2018 ha cambiato gestione, ha voluto iniziare con il piede giusto la sua nuova attività nel territorio.
Infatti, oltre alle specifiche competenze delle educatrici e alle molteplici iniziative formative che offre alle famiglie dei bambini da 0 ai 5 anni, in questa scuola tutti i genitori hanno sottoscritto la scelta della religione cattolica. Così in prossimità del Natale, tutto lo staff si è magistralmente attivato per preparare la loro prima recita, intitolata “La nascita di Gesù”. Attraverso il racconto della natività, tutti i bambini sono stati coinvolti, quali attori in erba, a recitare e a cantare, per annunciare ai familiari, accorsi numerosi, che Gesù è il “bambino della pace e di tutti i popoli”.
A questa manifestazione, tipicamente cristiana, non poteva mancare un ulteriore gesto concreto, per dare al Natale quel particolare sapore di solidarietà che non deve mai mancare. Così, in collaborazione con l’Ufficio missionario diocesano, hanno scelto di sostenere il Progetto “Liberia”, proposto dalla Fondazione Missio Italia, progetto di sostegno alla formazione scolastica di 1.045 bambini, figli di famiglie povere o orfani della recente epidemia di ebola che frequentano la scuola St. Peter Claver, nella città di Buchanam, gestita dalle Suore Missionarie della Consolata.
Come? In un modo molto semplice ed efficace: il primo dicembre ogni famiglia ha preso in consegna un salvadanaio, messo a disposizione dall’ufficio diocesano, e lo ha riportato il giorno della recita del proprio figlio/a, ossia il 22 dicembre. Con la somma raccolta si sostiene per un anno il progetto in Africa.
Un ringraziamento va ai genitori dei bambini, alle educatrici Rita Angela Farina, Francesca Ragucci, Pina Guarnieri, Cristiana Iasalvatore ed in particolare alle nuove gestrici della scuola, anche loro mamme, Ilaria Orsi e Alessia Langellotti, per aver dato una decisiva impronta missionaria da lontano … per amare da vicino !
L’articolo su “Il Ponte d’Oro”
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