Il 12 gennaio 2018, si è tenuto un importante incontro, presso la parrocchia di Piana di Monte Verna, organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali, con le conclusioni dell’Ufficio Missionario, in occasione della presentazione del libro “In un attimo l’infinito”, scritto a quattro mani da due professori della Pastorale Universitaria della diocesi di Benevento, Paolo Scarafoni e Filomena Rizzo, sulla vita di Carlotta Nobile.
Tra i partecipanti, molti giovani di alcune parrocchie vicine, che stanno seguendo il cammino del catecumenato crismale, affascinati dalla storia di questa ragazza bellissima, deceduta di tumore a soli 24 anni, convertitasi proprio durante la malattia, affrontata così con tanta fede.
Enfant prodige, figlia di un giudice e di una musicista, Carlotta diventa violinista diplomata e specializzata, e ben presto, a 21 anni, è il più giovane direttore artistico dell’orchestra da camera dell’accademia S. Sofia di Benevento; ma i suoi interessi vanno anche verso l’arte e, dopo la laurea, diventa storica, critica d’arte e scrittrice.
Con questo spunto, offerto dagli autori, che stanno promuovendo questo testo in tante realtà diocesane, per avvicinare i giovani alla fede, l’Ufficio Missionario ha mostrato la figura della protagonista, con i colori dei cinque continenti, rendendo dinamica la serata. Molte le similitudini, nella vita di Carlotta, con l’ambito missionario, e non solo perché lei aveva fatto, fin da piccola, molti viaggi, in tutto il mondo. Ma soprattutto, perché, dopo la sua morte, un’associazione ha voluto operare in Sud Sudan in sua memoria, costruendo un pozzo in un villaggio e costituendo un Coro musicale che porta il suo nome; mentre i membri della Pastorale Universitaria di Benevento, che seguono una missione in Etiopia, presto costruiranno una rete idrica in quella realtà, in suo ricordo.
Ma anche un’altra analogia avvicina questa giovane vita al mondo missionario, in particolare una data: il 24 marzo. Sappiamo che dal 1993, è stata istituzionalizzata annualmente, ogni 24 marzo, la Giornata di digiuno e preghiera per i missionari martiri, nata per ricordare il martirio di Mons. Romero, avvenuto appunto il 24 marzo 1980. Ebbene, anche nella vita di Carlotta c’è un 24 marzo, del 2013 però, domenica delle Palme e prima omelia del neo-eletto Papa Francesco ai giovani: “A voi giovani affido la croce da portare con gioia”! Tre parole le rimangono impresse da questo monito: giovani – croce – gioia. E la sua croce la stava portando fin dal 2011, quando aveva scoperto il cancro e lo stava combattendo con coraggio, nonostante la giovane età, infondendo speranza e altruismo in un suo blog a tutti i malati. E donando la sua dolce musica, insieme ad altri musicisti, nelle sale degli ospedali oncologici d’Italia, con i “Donatori di Musica”, recando sollievo e dignità a questa brutta malattia. Ma da ragazza “oltre lo steccato”, che viveva nella laicità più assoluta la sua ricca esistenza, seppure da inferma, svegliatasi dopo un coma, vede la “luce” e comincia ad interpretare la vita in un altro modo. “Il cancro non mi fermi, ma mi formi” ripeteva spesso e soprattutto “il cancro mi ha guarito nell’anima”.
Un invito ad approfondire questa vita poliedrica, di una giovane dalla fede
autentica e davvero matura; un fulgido esempio di come da una morte possa nascere nuova linfa, per dare speranza.
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